Cammino apripista “U viaggiu i San Japucu” – Giorno 3 21/9/2020 – Da contrada Sugherita a Sperlinga e Nicosia Prima tappa in solitaria con passaggio dalla città scavata nella roccia (Sperlinga) ed arrivo al convento di San Felice a Nicosia. |
La partenza
Al mattino, dopo una notte tranquilla in aperta campagna, ho approfittato del primo sole per completare di asciugare il bucato che avevo fatto a mano. Poi ho fatto quattro chiacchiere con il proprietario anche per ricordare che sia questo cammino che il cammino di San Felice (che si svolge da Mistretta a Nicosia) sono una occasione anche di sviluppo turistico. Quindi, dopo un caffé, mi ha accompagnato all’imbocco della trazzera che mi avrebbe portato a Sperlinga. Torneremo per mappare il sentiero che porta alla SS117 in sicurezza, in modo da evitare ai pellegrini alcuni Km di strada pericolosa per i pedoni e poterli così portare alla trazzera in sicurezza.
In cammino …
Mi sono quindi incamminato lungo la trazzera con la sola compagnia del rumore dei miei passi.
La strada, lievemente in discesa, non presentava alcuna difficoltà e ad un certo punto ho costeggiato un serbatoio artificiale di raccolta acque per uso irriguo.
Un veloce scambio di saluti con un signore che presumibilmente lavorava lì ed ho continuato a scendere verso il torrente Fiumetto dove sono giunto abbastanza rapidamente.
Purtroppo le indicazioni avute circa la presenza di ponti per il passaggio si è rivelata errata.
I primi due guadi li ho passati agevolmente restando in equilibrio sulle pietre ed aiutandomi con bastone e bacchetta ma, giunto al terzo guado, mi sono dovuto fermare in quanto non praticabile.
Il bastone di legno che avevo affondava nel fango per almeno 40 cm e la consistenza del fango, saggiata con lo scarpone, era tale da non consentire il passaggio a piedi senza restare intrappolato.
Il titolare del vicino birrificio “24 Baroni”, Antonio Cosentino, mi ha dato un passaggio a bordo del trattore facendomi passare sia il terzo che il quarto guado.
Ovviamente abbiamo già studiato il percorso alternativo che sarà verificato e poi segnalato in modo da consentire ai pellegrini di evitare questi guadi.
Se qualcuno poteva nutrire dei dubbi sull’utilità di un cammino apripista è stato smentito, essendo questa una attività indispensabile per garantire una percorribilità dei cammini che “sono fatti dai camminatori” prima ancora che essere fatti “a tavolino”.
Passato questo intoppo, ho cominciato la salita verso Sperlinga dove sono stato accolto dall’Assessore Castiglia alle porte della cittadina e da lì mi ha portato al castello dove, data l’ora, ho deciso di concedermi per pranzo una bella granita al limone con briosche. Dato il caldo era decisamente l’ideale!
Da Sperlinga a Nicosia
Dopo il breve ma gradito pranzo, sono andato in chiesa a vedere la statua di Santa Liberata ed a timbrare la credenziale ma Sperlinga meriterà successivamente una visita più accurata rispetto al fugace passaggio fatto. Non per niente rientra fra i borghi più belli d’Italia!
Ho sostato un altro po’ su una panchina prima di rimettermi in marcia verso Nicosia. I pochi chilometri che separano Sperlinga da Nicosia li ho percorsi abbastanza rapidamente, rallentando solo nella parte finale lungo la salita, ed arrivando alle 17:30 presso il Convento di San Felice dove passerò la notte.
Gli alloggi erano decisamente comodi ed ho trovato un solo pellegrino, Salvatore Russelli, che percorreva la “Palermo-Messina per le montagne”. Dopo una salutare doccia fredda che è servita a farmi scordare il caldo della giornata, ho seguito la messa e successivamente ho incontrato l’assessore Castello intrattenendoci con frate Salvatore all’interno della chiesa.
Quindi, d’accordo con l’altro pellegrino, Salvatore, siamo andati a cena insieme. Le cene fra pellegrini sono sempre molto gradite e consentono di approfondire la reciproca conoscenza con i propri racconti.
Poiché formalmente anche lui stava percorrendo un tratto del cammino apripista, in particolare attraversando Sperlinga, Nicosia, Troina e Cesarò, ho pensato bene di regalargli una credenziale del cammino ed una patch. Magari l’anno prossimo verrà a completare il cammino fino a Capizzi!
Note della giornata …
L’unico imprevisto di oggi è stato il guado del torrente Fiumetto, che risolveremo con un bypass che consentirà anche un arrivo più agevole a Sperlinga. Siamo quasi a metà percorso, oggi fatto senza fermarci a Sperlinga. Tuttavia nell’edizione finale del cammino metteremo come tappa a sé stante la Sperlinga-Nicosia, a dispetto della breve distanza e questo per dare ai pellegrini la possibilità di visitare bene i luoghi attraversati, senza l’affanno di dover ripartire subito e, credetemi, vale la pena di prendersela comoda quando si visitano questi luoghi…
“U viaggiu i San Japucu” continua!
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