La giornata della discesa spacca gambe dell’Embalse de Grandas de Salime. Il caldo continua a farla da padrone (oggi fino a 35°).
La partenza
Dopo una notte praticamente insonne, grazie a tre pellegrini molto poco rispettosi degli altri, siamo partiti alle 7:15 per cercare di sfruttare il fresco della mattina.
Siamo passati davanti la Iglesia de Santa María de Berducedo ed abbiamo proseguito verso La Mesa, dove ci saremmo fermati a fare colazione.
In cammino …
L’uscita da Berducedo ha presentato una prima parte in salita su terreno pietroso, poi una parte di sentiero, qui di asfalto fino a La Mesa dopo poco più di 4 km.
Qui colazione con succo di arancia e pane tostato con burro e marmellata e ci siamo rimessi in cammino per un tratto di salita molto ripida seguita poi da un tratto di discesa su pietre e sterrato, fino a quando abbiamo raggiunto l’Hospital de Buspol.
Subito dopo aver attraversato e richiuso un cancello per il contenimento del bestiame, abbiamo cominciato 8km di infinita, interminabile, eterna discesa verso l’Embalse de Granada de Salime, un bacino artificiale con relativa diga e centrale idroelettrica.
Panorama stupendo e discesa senza difficoltà tecniche di rilievo, salvo che per le anche che urlavano “pietà” a gran voce!
La discesa l’ho fatta tutta con Fabio, con il quale abbiamo parlato di tante cose, mentre Emerique e Pamela hanno ingranato il turbo e sono andati avanti.
Dopo circa quattro ore di discesa siamo arrivati sullo stradale e ci siamo diretti prima al Mirador, una piattaforma panoramica posta dopo la diga, che abbiamo passato subito dopo, dirigendoci verso il ristorante dove ci attendevano i nostri compagni di cammino e dove ho ripreso fiato e bevuto in abbondanza (anche se oggi avevo portato con me quattro litri di acqua).
Dopo aver ripreso le forze, sono ripartito da solo, visto che i miei compagni erano già andati via.
Sei interminabili km su un asfalto rovente che ho percorso fino a Grandas de Salime, evitando di fare l’ultimo km e mezzo nel bosco, risparmiandomi così una bella salita e discesa con una distanza equivalente a quella su strada.
L’arrivo …
Arrivato a Grandas ho incontrato dapprima un ragazzo al quale ho chiesto una indicazione. Quando ha visto che ero italiano mi ha detto che si chiamava Pablo e che aveva studiato archeologia a Siracusa.
Ho quindi raggiunto al bar i miei compagni ed ho mangiato il primo pulpo con patatas di questo cammino.
Accanto a loro c’erano altri pellegrini fra i quali Francesco (di Roma) e Marco (di Firenze) seduti al tavolo con una pellegrina. Poiché lungo la discesa avevo trovato un braccialetto di plastica che avevo raccolto, ho chiesto anche a loro, così come avevo già fatto con altri pellegrini incontrati prima, se avessero perso il braccialetto. A lei si sono illuminati gli occhi e sorridendo ha detto “it’s mine!”.
Quindi spesa e riposo. Domani ultima tappa “tosta” fino ad A Fonsagrada ed entreremo in Galizia. Mancano poco meno di 200 km a Santiago.
Note della giornata …
Un’altra tappa muscolare, caratterizzata dalla importante perdita di quota (1000 metri in circa 8 km) che potete vedere sotto.
Anche oggi caldo opprimente ma nei prossimi cinque giorni è prevista pioggia, con abbassamento delle temperature di circa 10 gradi, che almeno ci agevolerà nel cammino.