Come si svolge la giornata del pellegrino? A parte l’ovvia premessa che ciascuno deve sentirsi libero di organizzarsi come meglio crede, ci sono alcune fasi che sono ben identificabili e che chi è già partito per un Cammino conosce ormai molto bene. |
Prima della partenza
Ci si sveglia (sperando che i “roncadores” abbiano lasciato almeno qualche ora di tregua) e dopo le operazioni di toiletta ed eventuale medicazione di vesciche, si procede con il mettere della vaselina (o crema equivalente) ai piedi. La colazione si potrà fare solo se si è in un albergue privato o altra struttura, quindi si procederà con la chiusura dello zaino e ci si metterà in Cammino. L’orario della partenza è abbastanza variabile in quanto dipende dalle abitudini personali, dal fatto di camminare ancora col buio o meno, dal tipo di tappa che si deve affrontare e così via. Ad esempio chi affronta le Mesetas tende a partire molto presto per cercare di utilizzare il maggior numero di ore “fresche”.
In cammino
La tappa, lunga o corta che sia, è caratterizzata sicuramente da alcune soste per la colazione, il pasto meridiano e qualche sosta di riposo. Anche questo dipende ovviamente dalle caratteristiche individuali.
All’arrivo
All’arrivo la prima cosa da fare ovviamente è trovare posto in albergue e mettere il sello. Ci sono cammini (e periodi) dove questo non costituisce un problema ed altri dove invece è necessario mettersi in coda ed attendere l’apertura dell’albergue ed il proprio turno. Chi non se la sente può optare per un albergue privato o altra sistemazione. Sistemata la “pratica alloggio” e preso possesso del proprio letto, ci si dedicherà al lavaggio della biancheria (a mano o in lavatrice se l’albergue ne è fornito) ed alla tanto attesa doccia. Ove l’albergue non fosse dotato di lavatrice e non vi andasse di lavare a mano, lungo il cammino si trovano tantissime lavanderie a gettone che con pochi euro vi consentiranno di lavare ed asciugare tutto.
Quindi ci si dedicherà alla medicazione (eventuale) delle vesciche ed a far riposare un po’ le gambe, magari tenendole un po’ alzate.
Se possibile cercate di dare un’occhiata alla località dove vi trovate. Il Cammino è anche cultura e vicinanza ai luoghi attraversati. Quindi un’occhiata alla tappa dell’indomani e cena, possibilmente con altri pellegrini in modo da agevolare la conoscenza reciproca.
… e finalmente un po’ di riposo (si spera)
Al termine della più o meno faticosa giornata, finalmente un po’ di riposo per recuperare energie. Se soffrite i rumori (cosa ovviamente comune in albergue) fornitevi di tappi per le orecchie. Prima di coricarvi però fate in modo di predisporre le cose che vi serviranno l’indomani mattina, in modo da evitare di svegliare gli altri pellegrini, soprattutto se pensate di partire molto presto. La cosa piùfastidiosa è il rumore dei sacchetti di plastica nel silenzio, quindi cercate di preparare il tutto prima che gli altri si siano addormentati.
Siamo pellegrini in cammino ma … ci sono sempre le pecore nere! Riponete gli oggetti di valore in una busta portadocumenti da tenere sempre con voi, eventualmente messa in fondo al sacco a pelo.
La giornata del pellegrino volge così alla conclusione. Sono ovviamente indicazioni generali ma utili per i pellegrini alle prime armi. Ci farete presto l’abitudine.