I timbri, o Sellos in spagnolo o Carimbos in portoghese, sono, di fatto, i compagni di cammino del pellegrino, coloro i quali ne attestano lo “status” di pellegrino, che lo fanno entrare negli albergues e gli fanno ritirare la tanto desiderata Compostela all’arrivo.
In effetti sono molto di più. Sono le tracce del passaggio del pellegrino nei vari posti, albergues, chiese o semplici luoghi di ristoro, e con la loro presenza lo aiutano a tenere vivo il ricordo di tale passaggio.
Solo chi si ritrova, al ritorno, a guardare la propria credenziale può comprenderlo…
Timbri “a donativo” lungo il cammino
Lungo il cammino spesso si trovano persone che rilasciano timbri in cambio di un donativo (e di un sorriso). Uno di questi esempi è Matteo Scalise che, di fatto, vive lungo il cammino ed ogni giorno incontra tantissimi pellegrini. Normalmente trovate Matteo ed il suo banchetto per i timbri poco prima di El Ganso, circa 12 km dopo Astorga lungo il cammino francese anche se per un paio di mesi l’anno potete trovarlo anche a Moratinos.
Qualcuno, come ad esempio Peter a San Xurxo lungo il Cammino Primitivo, fa anche timbri a mano, usando una piuma, inchiostro e calamaio.
Le “opere d’arte”
Infine ci sono delle piccole opere d’arte, timbri fatti non solo con la ceralacca, ma anche con l’aggiunta di elementi in metallo, nastri ed altro, che li rendono delle piccole opere d’arte.
In alcuni casi sono rilasciati dagli albergues, come ad esempio quelli dell’Albergueria Pinheiro’s (si veda anche questa pagina) altri sono rilasciati da associazioni di supporto. Uno di questi casi è il Punto de informaciòn al peregrino presso la Galeria Colòn a Lalìn, lungo il Camino de Invierno. Giudicate voi stessi…
Spesso i pellegrini si pongono la domanda relativa ai famosi “due timbri al giorno” richiesti per ottenere la compostela. Personalmente ho il problema contrario e quasi sempre ho bisogno di almeno una credenziale aggiuntiva per terminare il cammino. Altrimenti dove li metto tutti i timbri?
Di libri legati al Cammino di Santiago ne sono stati scritti tanti e di vario genere, dalla narrativa, ai diari di viaggio, ai “diari emozionali” come il nostro libro, che trovate a destra, tuttavia oggi vogliamo parlarvi di un libro che riteniamo dovrebbe essere letto da ogni pellegrino, non fosse altro perché è il primo libro che tratta del Cammino: il Codex Calixtinus conosciuto anche come “Liber Sancti Jacobi” (Libro di San Giacomo).
La Guida del Pellegrino, edita in Italia da Jacabook ed a cura di Paolo Caucci von Saucken (probabilmente il maggior conoscitore italiano del Cammino di Santiago), corrisponde al libro quinto del Codex Calixtinus il cui originale si trova presso la Cattedrale di Santiago de Compostela.
Oltre all’indubbio valore storico del testo, la lettura è consigliata sicuramente ai pellegrini che vogliano cercare di riscoprire i veri valori dell’essere viandanti.
Il libro, infatti, riporta il comportamento atteso dai pellegrini e descrive anche l’atteggiamento che le popolazioni devono mantenere nei loro confronti.
Sebbene oggi il Cammino sia stato “contaminato” da motivazioni più “turistiche”, tale lettura non potrà che riportare l’attento lettore ad un tempo che fu; in tal modo contribuirà a predisporlo spiritualmente al suo prossimo Cammino.
La Guida del Pellegrino illustra, con i particolari di inizio XII secolo, i luoghi attraversati, i pericoli presenti nelle varie zone ed i monumenti importanti.
Potreste chiedervi quale senso possa avere, per il pellegrino moderno, la lettura di un libro storico. Ebbene, che ci crediate o meno, ha contribuito durante il nostro primo cammino, a farci vivere l’esperienza in modo più genuino.
E cosa può servire di più ad un pellegrino, se non recuperare i valori veri della “viandanza”?
Siamo anche certi che vi farà anche venire voglia di visitare il Museo de la peregrinacion, come già indicato nella nostra pagina “A Santiago“.
“I pellegrini, tanto poveri che ricchi, quando vanno o vengono da Santiago, devono essere caritatevolmente ricevuti e venerati da tutti. Infatti chiunque li accolga e li ospiti diligentemente, non solo San Giacomo avrà come ospite, ma lo stesso Gesù Cristo, come lui stesso ha detto nel Vangelo. Qui vos recipit me recipit“.
Che sia per placare la Santiaghite o per prepararsi moralmente al prossimo Cammino, la ricerca di Film sul Cammino di Santiago rientra fra le attività che chi si appresta a percorrere il pellegrinaggio farà. In questo articolo vi daremo le indicazioni sui principali film dedicati al cammino e sui link (ove disponibili) dove seguirli. Non abbiamo alcuna pretesa di voler fornire un elenco completo ma fra quelli elencati ci sono sicuramente quelli che vi predisporranno a vivere il cammino al meglio.
Vi ricordiamo che potete leggere un estratto del nostro libro a questo link.
Inevitabilmente una esperienza come quella che si vive lungo il Cammino di Santiago non poteva che ispirare anche il mondo del cinema per cercare di trasferire allo spettatore le sensazioni che si provano in cammino. Per certi versi impresa impossibile, dal momento che il Cammino provoca nel pellegrino sensazioni del tutto personali. Tuttavia i film e, molto spesso, i documentari hanno il merito di aiutare il pellegrino a far trascorrere l’attesa della partenza. Cercheremo qui di darvi le indicazioni sui film più significativi dedicati al “Cammino delle stelle”.
The Way – Il Cammino per Santiago
Probabilmente è il film più famoso, al giorno d’oggi, sul Cammino di Santiago. Interpretato da Martin Sheen e diretto ed interpretato da Emilio Estevez (figlio dello stesso Martin Sheen che è il nome d’arte di Ramòn Antonio Gerardo Estevez) narra della storia di un padre che percorre il Cammino francese. Il film da un lato ha il merito di rendere abbastanza bene l’idea del cammino, seppur accondiscendendo alle esigenze temporali cinematografiche, e dall’altro mostra il viaggio interiore e psicologico dell’interprete. Il film poteva essere visto online gratuitamente sul sito di RaiPlay fino a poco tempo fa. Se volete acquistare il DVD potete acquistarlo qui .
Sei vie per Santiago
Si tratta di un DocuFilm ben fatto e che vale la pena di vedere (potete acquistarlo qui). Racconta il Cammino di alcuni pellegrini incontrati dalla regista Lydia Smith lungo il Cammino di Santiago, delle loro motivazioni e del loro viaggio psicologico. Lo spettatore si ritrova proiettato nel viaggio (vero) dei vari pellegrini intervistati e con loro si incammina verso la meta, vivendone le diverse storie: dalla ragazza madre che viaggia con il bambino e con il fratello alla signora americana, alla ragazza brasiliana ed ai due amici anziani così come al ragazzo spagnolo ed alla ragazza danese, ciascuno con le sue motivazioni, il suo atteggiamento nei confronti del cammino ed alle diverse aspettative.
Diverso rispetto a “The Way” (che era un film vero e proprio) ma sicuramente da vedere.
Nota: il film è in inglese ma con sottotitoli in italiano.
Ti porto io (I’ll push you)
Uscito a fine 2018 in Italia (portato in Italia da Mescalito Film) narra della storia di Justin Skeesuck e Patrick Gray, amici fin dall’infanzia. Quando Justin viene colpito da una malattia degenerativa al sistema nervoso, benché sull’orlo del baratro (come da lui stesso ammesso) si chiede cosa potrebbe essere in grado di fare seppur costretto su una sedia a rotelle. Viene a conoscenza del cammino di Santiago e chiede al suo amico se fosse disponibile ad accompagnarlo lungo le 500 miglia che separano Saint Jean Pied-de-Port da Santiago. E Patrick acconsente … “I’ll push You” (“ti spingo io” letteralmente, riadattato in italiano in “ti porto io”).
Il loro viaggio viene così documentato da una troupe che li segue, insieme ad un altro amico che li aiuterà nella parte iniziale per attraversare i Pirenei.
Si tratta di un film molto toccante e bello, da seguire tutto d’un fiato. Maggiori informazioni sul sito https://www.ilpushyou.com/.
Il
Nota: il film è in inglese ma con sottotitoli in italiano.
Altri film
Ovviamente esistono tanti altri film dedicati al cammino di Santiago, più o meno datati. Uno di questi è “La via Lattea” di Luis Buñuel visibile su Youtube. Del 1969, definito di genere “grottesco”, narra del viaggio di due fratelli e del loro approccio alla fede svelando contraddizioni ed eresie della religione cattolica.
Fra gli altri film ricordiamo anche:
“Saint-Jacques… La Mecque” di Coline Serreau, un film che narra la storia di tre fratelli che per ottenere l’eredità della madre devono compiere il lunghissimo pellegrinaggio.
“Il Cammino per la felicità”, film di Christine Kabisch. Anna, una donna che ha messo da parte i suoi sogni, decide di riconquistare la sua vita e, come primo passo, decide di seguire il padre lungo il percorso di Santiago di Compostela.
Esistono ovviamente anche film in lingua straniera, per lo più in spagnolo, e fra questi ricordiamo:
“Tres en el camino” del 2004, che racconta la storia di tre pellegrini che percorrono il Cammino in stagioni diverse
“Al final del camino” del 2009, che racconta la storia di un fotografo e di una giornalista lungo il cammino
“Camino de Santiago: el origen” del 2010, film-documentario che parla del cammino di un giovane francese lungo il Cammino di Santiago
Documentari su Youtube
Su Youtube si trova un po’ di tutto. Un bel film documentario lo trovate sotto. In lingua inglese, mostra il viaggio da SJPdP fino a Finisterre dell’autore. Ben fatto, consente di vedere le varie tappe del Cammino Francese e di Fisterra.
Una interessante videotesi di Elisa D’Agostino racconta momenti del cammino di Santiago e dell’esperienza vissuta dalla stessa autrice sul Cammino. Video molto carino da vedere.
Come si svolge la giornata del pellegrino? A parte l’ovvia premessa che ciascuno deve sentirsi libero di organizzarsi come meglio crede, ci sono alcune fasi che sono ben identificabili e che chi è già partito per un Cammino conosce ormai molto bene.
Prima della partenza
Ci si sveglia (sperando che i “roncadores” abbiano lasciato almeno qualche ora di tregua) e dopo le operazioni di toiletta ed eventuale medicazione di vesciche, si procede con il mettere della vaselina (o crema equivalente) ai piedi. La colazione si potrà fare solo se si è in un albergue privato o altra struttura, quindi si procederà con la chiusura dello zaino e ci si metterà in Cammino. L’orario della partenza è abbastanza variabile in quanto dipende dalle abitudini personali, dal fatto di camminare ancora col buio o meno, dal tipo di tappa che si deve affrontare e così via. Ad esempio chi affronta le Mesetas tende a partire molto presto per cercare di utilizzare il maggior numero di ore “fresche”.
In cammino
La tappa, lunga o corta che sia, è caratterizzata sicuramente da alcune soste per la colazione, il pasto meridiano e qualche sosta di riposo. Anche questo dipende ovviamente dalle caratteristiche individuali.
All’arrivo
All’arrivo la prima cosa da fare ovviamente è trovare posto in albergue e mettere il sello. Ci sono cammini (e periodi) dove questo non costituisce un problema ed altri dove invece è necessario mettersi in coda ed attendere l’apertura dell’albergue ed il proprio turno. Chi non se la sente può optare per un albergue privato o altra sistemazione. Sistemata la “pratica alloggio” e preso possesso del proprio letto, ci si dedicherà al lavaggio della biancheria (a mano o in lavatrice se l’albergue ne è fornito) ed alla tanto attesa doccia. Ove l’albergue non fosse dotato di lavatrice e non vi andasse di lavare a mano, lungo il cammino si trovano tantissime lavanderie a gettone che con pochi euro vi consentiranno di lavare ed asciugare tutto.
Quindi ci si dedicherà alla medicazione (eventuale) delle vesciche ed a far riposare un po’ le gambe, magari tenendole un po’ alzate.
Se possibile cercate di dare un’occhiata alla località dove vi trovate. Il Cammino è anche cultura e vicinanza ai luoghi attraversati. Quindi un’occhiata alla tappa dell’indomani e cena, possibilmente con altri pellegrini in modo da agevolare la conoscenza reciproca.
… e finalmente un po’ di riposo (si spera)
Al termine della più o meno faticosa giornata, finalmente un po’ di riposo per recuperare energie. Se soffrite i rumori (cosa ovviamente comune in albergue) fornitevi di tappi per le orecchie. Prima di coricarvi però fate in modo di predisporre le cose che vi serviranno l’indomani mattina, in modo da evitare di svegliare gli altri pellegrini, soprattutto se pensate di partire molto presto. La cosa piùfastidiosa è il rumore dei sacchetti di plastica nel silenzio, quindi cercate di preparare il tutto prima che gli altri si siano addormentati.
Siamo pellegrini in cammino ma … ci sono sempre le pecore nere! Riponete gli oggetti di valore in una busta portadocumenti da tenere sempre con voi, eventualmente messa in fondo al sacco a pelo.
La giornata del pellegrino volge così alla conclusione. Sono ovviamente indicazioni generali ma utili per i pellegrini alle prime armi. Ci farete presto l’abitudine.
Posso percorrere il Cammino di Santiago? Quella che, a prima vista, potrebbe apparire come una domanda stupida, non lo è affatto. Sicuramente questa domanda non se la porranno i più esperti ma, di sicuro, il dubbio assale chi si avvicina per la prima volta al Cammino.
Lo abbiamo già visto e vi possiamo assicurare che è una cosa normalissima. Non sentitevi in colpa!
D’altra parte la risposta è ovvia: sì! Perché le caratteristiche indispensabili per percorrere il Cammino sono metterci il cuore e la voglia di farcela. Il resto verrà da sé, state tranquilli.
Non percorrete il Cammino per dimostrare qualcosa agli altri, ma per regalare qualcosa a voi stessi, quindi l’importante è che il Cammino sia percorso seguendo le Vostre esigenze e secondo ciò che potete fare giorno per giorno.
Abbiamo visto percorrere il Cammino a persone di qualsiasi età, da pochi anni ad ultra ottantenni, a persone normodotate ed a persone con disabilità, ciascuno con le proprie esigenze e con le proprie caratteristiche, tutte perfettamente valide.
Ovviamente non vogliamo neanche banalizzare. Ci sono sicuramente percorsi che richiedono un minimo di preparazione fisica in più ma nulla che non si possa affrontare. Vi verrà comunque in aiuto la selezione di cammini che trovate seguendo questo link, e le schede sui singoli cammini.
La cosa importante è che voi partiate per il Cammino con la voglia di staccarvi dai problemi quotidiani, dedicando questi pochi giorni a voi stessi. Non ci sarà nessuno a giudicare il vostro cammino.
Come Ariadna, pellegrina settantenne che ogni giorno percorreva i Km che era in grado di fare sul Cammino da Fisterra a Santiago.
O forse come Rosi, che si accorge di aver dedicato troppo poco tempo a sé stessa e partendo carica come non mai, torna a casa rigenerata.
Come i tanti che partono anche dopo una malattia per reazione o per fede e ne tornano rafforzati.
Manca solo una storia da scrivere: quella di chi sta leggendo. O forse è solo questione di tempo e ci sarà anche questa …